domenica 30 novembre 2014
[Attualità] Un giornale giapponese si scusa per l'utilizzo del termine "sex slaves".
Uno dei più importanti giornali del Giappone ha espresso le sue scuse questo venerdì per aver utilizzato il termine "sex slaves" e "altre espressioni inappropriate" in luogo del termine eufemistico "comfort women", che indica le circa 200.000 donne costrette a lavorare nei bordelli frequentati dalle truppe giapponesi durante la seconda guerra mondiale. In una dichiarazione, il giornale conservatore "Yomiuri Shimbun" ha citato i 97 articoli dal 1992 al 2013 in cui ha utilizzato il termine, nella versione in lingua inglese del giornale.
La dichiarazione sul sito web del giornale dice: "Japan News si scusa per aver utilizzato queste espressioni fuorvianti e aggiungerà una nota affermando che non sono adeguate in tutti gli articoli in questione nel nostro database".
In più, sempre tramite la dichiarazione, si chiarisce che la versione in lingua giapponese ha sempre utilizzato il termine "donne di conforto", mentre quella inglese no perché il termine "donna di conforto" poteva risultare difficile da comprendere per i non giapponesi che non erano a conoscenza dell'argomento.
Secondo il Washington Post, un portavoce dello "Yomiuri Shimbun" ha affermato che queste scuse sono scaturite dalla ritrattazione di una storia di decenni fa da parte del rivale "Asahi Shimbun", in cui si racconta di un giapponese che ha dichiarato di aver rapito donne coreane e di averle costrette a prostituirsi. Secondo quanto dice il "New York Times", con la ritrattazione lo Yomiuri ha accusato lo Asahi di aver commesso un errore "estremamente grave", che ha compromesso la reputazione del Giappone.
Nel 1993, il capo di gabinetto Yohei Kono si era scusato per il problema delle donne di conforto provenienti da molti paesi, tra cui la Corea, la Cina e le Filippine, mentre il successivo governo conservatore di Shinzo Abe ha lavorato duramente per cambiare la percezione del comportamento del Giappone durante la guerra, e l'azione del giornale infatti riflette il punto di vista dell'amministrazione Abe, secondo un tweet di Koichi Nakano, un professore di scienze politiche della Sophia University di Tokyo. In più, anche il New York Times conferma che Tsuneo Watanabe, presidente dello Yomiuri, è uno "stretto collaboratore" di Abe e lo "sostiene fermamente".
Quest'azione del giornale probabilmente susciterà ulteriori conflitti tra i vicini del Giappone, in particolare la Corea.
Cr: VOA News
Tr: Ciao Korea
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