>> --> Arirang (아리랑) <-- <<
Considerata l'inno non ufficiale della Corea in tutto il mondo, questa melodia non è rappresentativa solo della Repubblica del sud, ma anche di quella del nord, essendo le sue origini risalenti a diversi secoli fa, quando ancora questa divisione non esisteva.
Esistono diverse versioni della canzone, classificate in base ai differenti testi e modalità di esecuzione; e diversi titoli le sono stati attribuiti a seconda del luogo in cui veniva originata la nuova variante, o al particolare significato che le si voleva assegnare. Tra quelle più importanti bisogna menzionare Jeongseon Arirang (정선 아리랑 - dalla contea di Jeongseon 정선군, nella provincia di Gangwon 강원도), considerata quella originaria, mentre la più famosa invece è quella di Seoul, Bonjo Arirang (da Bonjo 본조 "standard"), comunemente chiamata solo Arirang e scelta come colonna sonora per il film omonimo del 1926, che ne ha determinato la diffusione. Altre due versioni, entrambe precedenti, sono: Jindo Arirang (진도 아리랑 - dalla contea di Jindo 진도군, nella provincia del Sud Jeolla 전라 남도); Miryang Arirang (밀양 아리랑 - dalla città di Miryang 밀양시 nella provincia del Sud Gyeongsang 경상 남도).
Molte ricerche sono state svolte per determinare il significato della parola "Arirang", ma nessuna di queste ha condotto a risultati certi. Tuttavia, è stata sviluppata una teoria secondo la quale la parola deriva da "Ari", inteso come il corrispettivo arcaico di "Arittaun" (아리따운 "Bello/a"), mentre "Rang" sarebbe usato per riferirsi ad una persona.
Piuttosto chiaro appare, invece, il fatto che il nome "Arirang" sia ripreso da un passo del testo della canzone in cui viene citato il luogo immaginario degli incontri tra gli amanti. Questo passo montano (Arirang Gogae - 아리랑 고개), sebbene nella canzone faccia parte della terra dei sogni, esiste realmente ed è situato a est di Seoul.
Originariamente la storia vedeva come protagonista una donna dimessa della provincia di Miryang (밀양시) che viene uccisa da un amore non corrisposto, ma col passare del tempo si è arrivati alla versione attuale in cui la donna è in pena per la partenza del suo amato, il quale però non la ricambia, e lamenta la nostalgia che la sua assenza le provoca.
Il 5 dicembre 2012 è stata inserita nella lista dell'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale.
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