mercoledì 12 dicembre 2012
Il santuario di Jongmyo
Jongmyo è il più antico ed il più autentico santuario Confuciano imperiale ancora conservato oggi.
Dedicato agli antenati della dinastia Joseon (1392-1910), il santuario esiste nella forma presente dal XVI secolo e contiene le tavolette delle varie dinastie, recanti gli insegnamenti dei membri delle famiglie imperiali precedenti. Cerimonie rituali che includono musica, canto e danza perpetrano una tradizione che ebbe inizio nel XIV secolo.
Jongmyo ospita le tavolette degli spiriti dei regnanti dell’epoca Joseon. La struttura è simbolo della legittimità e autorità della famiglia imperiale, e i re e le regine la visitavano regolarmente per partecipare ai rituali commemorativi ancestrali, chiedendo la salute e la sicurezza del popolo e dello stato. Costruito per la prima volta proprio nel XIV secolo, fu distrutto durante la dominazione giapponese (1592) e ricostruito nei primi anni del XVII secolo. Nonostante sia stato ricostruito e restaurato più volte, queste operazioni sono state effettuate nell’assoluto rispetto della struttura e dei materiali originari.
La costruzione ha forma ovale e si trova in una valle circondata da basse colline, contornato da edifici costruiti a rinforzo della struttura, tutto rigorosamente immerso nel verde della foresta circostante.
Strutture principali del complesso sono lo Jeongjeong, il santuario principale e lo Yeongnyeonjeon (Sala della Pace Eterna) che è invece un santuario ausiliare. Oltre a queste strutture si possono trovare il Mangmyoru, una struttura di legno dove il re si recava per contemplare gli antichi regnanti; il Gongmingdang, il santuario costruito dal Re Taejo della dinastia Joseon; o ancora lo Hyangdaecheong, edificio dove venivano depositati tutti gli utensili per i rituali; Lo Yeongnyeongjeon è invece la struttura dove sono conservate le tavolette che contengono gli spiriti dei re considerati non meritevoli di riconoscenza e di onore.
Tutt’oggi i riti ancestrali di venerazione e memoria (Jongmyo Jerye) vengono eseguiti accompagnati da musica e danze, tutto secondo gli antichi protocolli dell’epoca Joseon grazie alle cure del National Gugak Center, che si impegna costantemente al mantenimento di tali tradizioni. In oltre, moltissimi sono gli addetti alla manutenzione e alla sicurezza e ai controlli impiegati.
Per quanto riguarda l’apertura al pubblico, vi si può accedere soltanto con una guida, ed è proibito l’accesso agli interni degli edifici. In aggiunta, si può accedere solo in orari ben definiti, e ogni domenica si tengono gli antichi rituali commemorativi, ai quali è possibile partecipare.
Dal punto di vista storico, siamo nell’epoca Joseon, quando Taejo, fondatore del regno, trasferì la sede del governo a Hanyang (la moderna Seoul) nel 1394 e ordinò la costruzione del santuario nel dicembre dello stesso anno. Le tavolette ancestrali di quattro generazioni della famiglia Taejo furono trasferite qui. Successivamente, furono aggiunti degli edifici supplementari per accogliere le tavolette degli spiriti degli ultimi Re della dinastia.
Particolarità di questa struttura è che l’entrata centrale con il corridoio granitico che prende origine da essa e prosegue per tutto il cortile, è destinata solo esclusivamente alle anime e alla loro deambulazione, e a nessuno è concesso di attraversarla. La porta orientale era usata invece dal re, mentre quella occidentale dai musicisti.
@credits: UNESCO/CLT/WHC
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