Delle imprese che lavorano attraverso Facebook, Twitter e altri social media, si rivolgono alle donne con l'offerta di prezzi fortemente scontati se un certo numero di loro decide di sottoporsi a interventi di chirurgia estetica.
Una ragazza di 25 anni ha dichiarato di aver ricevuto un trattamento di botox a soli 20000 won, accettando un'offerta speciale sponsorizzata sui social media a maggio; un totale di 1.200 adesioni hanno abbassato i prezzi vertiginosamente da un costo standard di 120000 won.
La ragazza ha dichiarato: "Inizialmente ero sospettosa del prezzo basso ma iscrivendomi ho scoperto che un chirurgo plastico di Gangnam stava gestendo questa procedura".
Gli esperti nel settore hanno affermato che gli sconti sono possibili solo con questo tipo di raggruppamenti di pazienti online. Una infermiera in una clinica estetica a Gangnam ha dichiarato: "Il medico si occupa di 30 pazienti al giorno iscritti in gruppo per una liposuzione, e ha solo il tempo per le iniezioni e non per offrire consulenze".
Un'altra infermiera ha dichiarato che i pazienti giungono all'ospedale dalle 9 del mattino" e "gli infermieri finiscono per dover gestire tutte le altre procedure che non comportano iniezioni".
Questa è una chiara violazione dei regolamenti della Korean Society of Plastic and Reconstructive Surgeons (KSPRS), che impongono ai chirurghi di gestire la procedura di consulto con i pazienti prima di un intervento chirurgico. In più, non vi sono avvertimenti adeguati di potenziali effetti collaterali, e spesso i clienti si lamentano di non aver ricevuto il trattamento pubblicizzato.
Le cliniche pagano molto le aziende che lavorano sui social e un portavoce della KSPRS ha dichiarato a riguardo che: "le cliniche che ricorrono a questo tipo di marketing sono grandi e pagano molto per la pubblicità, perciò sono spinte a recuperare al più presto la spesa".
Cr: Chosun Ilbo
Tr: Ciao Korea
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