lunedì 27 aprile 2015

[Attualità] Un resoconto di un gruppo missionario americano riporta gli abusi sessuali da parte della polizia giapponese a delle manifestanti coreane nel periodo dell'occupazione della Corea (1910-1945).



Il rapporto descrive alcuni incidenti in cui la polizia giapponese spogliò, torturò e persino stuprò delle donne coreane durante la manifestazione di indipendenza del 1° marzo 1919.
La Korean Methodist Church a New York ha rivelato sabato questo documento di 27 pagine redatto dal Federal Council of the Churches of Christ in America, con i dettagli degli abusi da parte della polizia giapponese sulla base dei racconti dei missionari americani in Corea relativi a quel periodo.
Intitolato "La Situazione della Corea", il report spiega il contesto storico che ha portato alle proteste, la brutale repressione dei manifestanti e i cambiamenti nelle politiche coloniali di Tokyo dopo le manifestazioni.
La 'Chiesa Metodista Coreana' a New York, che è stata fondata nel 1921 ed è servita come base di appoggio negli Stati Uniti per il movimento di indipendenza della Corea, ha scoperto il documento nel suo archivio, durante un controllo di vecchi documenti allo scopo di preparare un libro per celebrare i suoi 100 anni.
La relazione contiene statistiche sulla brutale repressione: 631 coreani e 9 giapponesi (per lo più poliziotti) morti dal 1° marzo al 20 luglio 1919, circa 28.934 coreani arrestati, 5.156 incarcerati e 9078 rilasciati dopo essere stati frustati.
"Tra le torture e le brutalità riportate dagli scrittori, in particolare sono state evidenziate dalla stampa americana quelle sulle giovani donne e ragazze delle scuole superiori, le quali sono state spogliate ed esaminate, torturate e maltrattate".
In seguito alle proteste del 1° marzo, il Giappone sostituì la polizia militare con le forze dell'ordine civile in Corea, ma i cambiamenti erano solo apparenti. I soldati indossarono semplicemente un'uniforme di polizia, invece di giacche militari, e le torture e altri abusi non cessarono.
Il documento contiene anche una lettera ufficiale che il Consiglio ha inviato all'ammiraglio Saito Makoto, il governatore generale della Corea, chiedendogli di fermare gli abusi della polizia.

Cr: Chosun Ilbo
Tr: Ciao Korea

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