L'ultima minaccia proviene dal fatto che è stato bandito il transito di sud coreani nel complesso di lavoro congiunto per il secondo giorno consecutivo, anche se è stato concesso ai sud coreani di tornare a casa.
Se la Corea del Sud continua a " vociferare riguardo la zona, prenderemo misure risolutive ritirando i nostri operai" ha così dichiarato il portavoce della Commissione per la Riunificazione Pacifica della Patria presso l'Agenzia Centrale di Informazione Nordcoreana. Il Nord continua ad affermare che il parco industriale congiunto sta fornendo dei profitti solo al nord e non al sud. Più di 53,000 Nord coreani lavorano per 123 firme sud coreane per produrre vestiti, utensili, orologi ed altri beni.
Il complesso, che sposa il capitale e la tecnologia sud coreani al lavoro nord coreano, è l'ultimo restante simbolo di una cooperazione tra le due Coree e serve anche come chiave per legittimare il potere comunista. Il portavoce ha inoltre avvertito che qualsiasi tipo di operazione militare nel complesso comporterà un attacco alla capitale lontana solo 40 chilometri.
Oggi, il Ministro della Difesa Kim Kwan-jin ha detto che si stanno considerando varie opzioni inclusa quella di un'azione militare, per assicurare la sicurezza dei coreani nel peggiore degli scenari possibili. Nonostante questo, gli ufficiali sud coreani non credono che il Nord possa tenere i lavoratori come ostaggi.
credits: yonhap news, entropy@yna.co.kr
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