Il
Ministero della Giustizia sta valutando di ripristinare un test di
cittadinanza per gli stranieri che sposano sudcoreani e restringere le
norme che concedono loro la cittadinanza in Corea del Sud.
Il Ministero ha affermato mercoledì che un basso livello di conoscenza della lingua coreana degli immigrati sposati causa un difficile adattamento del coniuge straniero nella società coreana e crea problemi nel crescere ed educare i figli.
Secondo uno studio commissionato dal Ministero nel mese di giugno dello scorso anno, gli immigrati sposati hanno ottenuto una media di 54,14 punti nel loro test di cittadinanza, rispetto alla media di 66,5 punti ottenuti dagli stranieri che non hanno richiesto la cittadinanza attraverso il matrimonio.
Il Ministero sta valutando di concedere dei permessi di residenza "con riserva" agli immigrati sposati una volta entrati in Corea del Sud e di garantire loro la piena cittadinanza due anni dopo aver soddisfatto determinati requisiti, tra i quali possedere un adeguato livello di conoscenza della lingua coreana.
Il Ministero ha esentato dai test di cittadinanza gli immigrati sposati con sudcoreani a partire da aprile 2003. E da luglio 2010, gli stranieri i cui matrimoni terminano con un divorzio sono tenuti a tenere il test.
Secondo il Ministero, a partire dalla fine dello scorso anno, l'85% degli immigrati sposati erano donne; il 40% di loro erano cinesi e il 26% vietnamiti.
Cr: Yonhap
Tr: Ciao Korea
Il Ministero ha affermato mercoledì che un basso livello di conoscenza della lingua coreana degli immigrati sposati causa un difficile adattamento del coniuge straniero nella società coreana e crea problemi nel crescere ed educare i figli.
Secondo uno studio commissionato dal Ministero nel mese di giugno dello scorso anno, gli immigrati sposati hanno ottenuto una media di 54,14 punti nel loro test di cittadinanza, rispetto alla media di 66,5 punti ottenuti dagli stranieri che non hanno richiesto la cittadinanza attraverso il matrimonio.
Il Ministero sta valutando di concedere dei permessi di residenza "con riserva" agli immigrati sposati una volta entrati in Corea del Sud e di garantire loro la piena cittadinanza due anni dopo aver soddisfatto determinati requisiti, tra i quali possedere un adeguato livello di conoscenza della lingua coreana.
Il Ministero ha esentato dai test di cittadinanza gli immigrati sposati con sudcoreani a partire da aprile 2003. E da luglio 2010, gli stranieri i cui matrimoni terminano con un divorzio sono tenuti a tenere il test.
Secondo il Ministero, a partire dalla fine dello scorso anno, l'85% degli immigrati sposati erano donne; il 40% di loro erano cinesi e il 26% vietnamiti.
Cr: Yonhap
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