venerdì 28 marzo 2014

[Attualità]



Appena fuori Seoul, un rifugio per le donne coreane che al tempo di guerra sono state costrette alla schiavitù sessuale ha invitato la first lady giapponese.

La Casa di Condivisione ha detto che se ricevesse una visita da Akie Abe, conosciuta per il suo amore per la cultura coreana, potrebbero insieme aiutare a risolvere il conflitto storico.
La Casa di Condivisione, un rifugio per donne coreane vittime durante la guerra del Giappone, ha recentemente incontrato i funzionari giapponesi ed esteso un invito ad Akie Abe, la moglie del Primo Ministro giapponese Shinzo Abe.
Il direttore del rifugio, Ahn Shin- Kweon, ha detto venerdì che ha proposto l'invito il 17 Marzo, quando ha incontrato un funzionario del ministero degli Esteri del Giappone, un funzionario dell'ambasciata giapponese e altre tre figure di governo.
Ahn ha detto che Abe vorrebbe incontrare queste donne, ormai anziane; e lei potrebbe aiutare a risolvere la questione storica tra Corea del Sud e Giappone. Ahn conosce la passione della First Lady per il cibo coreano e l' onda coreana, Hallyu.
Durante l'incontro, Ahn ha anche chiesto a Tokyo di emettere scuse più forti riguardo la schiavitù sessuale rispetto a quelle della dichiarazione Kono del 1993. Ha aggiunto che la dichiarazione Kono è stata rilasciata da allora Segretario Capo di Gabinetto Yohei Kono, e non dal Primo Ministro.
Ahn aveva già chiesto colloqui con i funzionari giapponesi quando visitò il Giappone lo scorso Settembre. Egli non fu ricevuto, allora, ma è stato il governo giapponese a contattarlo per organizzare l'incontro lo scorso lunedì.
Nonostante gli sforzi di Ahn e di molti altri per incoraggiare Tokyo ad emettere scuse sincere e risarcire le vittime di schiavitù sessuale, i leader giapponesi hanno recentemente fatto commenti che facevano arrabbiare e confuso il popolo coreano. Proprio questa settimana, il ministro dell'Istruzione del Giappone Hakubun Shimomura ha detto che la dichiarazione Kono non presenta una visione di governo unificato in quanto non è stata adottata dal parlamento.
La lista del governo coreano delle vittime di schiavitù sessuale mostra la cifra 237. Solo 55 di queste sono ancora vive, e dieci di loro vivono presso la Casa di Condivisione.

cr: Kim Soyon , KBS

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